6° Incontro: Il Mago.

Quando nel nostro viaggio di Eroi ci addentriamo nel territorio del Mago, scopriamo che con questo archetipo non ci riferiamo altro che a noi stessi, dal momento che l’universo non è qualcosa di statico bensì una continua creazione in cui tutti siamo coinvolti, con l’assunzione di un ruolo e di una responsabilità, appunto, da Maghi. Iniziamo a dissolvere il dualismo io-mondo, ritornando all’unità originaria del bambino prima della differenziazione io-oggetto, ora vissuta però in modo consapevole, grazie al lavoro svolto negli stadi precedenti. Si è ormai aperti a una totale accettazione del mondo, con le sue gioie e i suoi dolori, non più con la negazione della sofferenza propria dell’Orfano, la lotta del Guerriero o il sacrificio del Martire. Il Mago smette di lottare e di apprendere per dare forza all’ego a fini mondani, e invece lascia affiorare in modo naturale la mente della non-azione, intesa come il non agire per perseguire benefici egoistici. L’apprendistato del Mago è caratterizzato dalla ‘nominazione’, grazie alla quale egli definisce il mondo, dandogli identità e rendendo possibile un’autentica relazione con esso, senza distorsioni interpretative ed emotive. Egli scopre che a un livello più profondo il forzarsi non funziona, che se non si fluisce con l’universo, ma si lotta contro di esso, non c’è perseveranza, bravura, coraggio o astuzia che possa fare ottenere ciò che si vuole.

Orari:

Venerdì 21:00-22:30

Sabato 10:00-18:00

Prenotazione obbligatoria.

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