Come scritto nel Piccolo Principe, sono il tempo, la cura, l’ attenzione e l’amore che tu dedichi, a rendere una persona, un luogo, un oggetto unici ed importanti .
Ci vuole tempo per fare il pane.
Ci vuole tempo perchè un campo dia i suoi frutti .

Ci vogliono tempo e spazio e attenzione e amore .
Ci vuole tutto questo per abitare il corpo e riconoscere il prezioso strumento di conoscenza ed espressione che è.

La proposta di questo laboratorio è proprio questa: dare un tempo, uno spazio, un’attenzione, cura e amore al corpo e al suo linguaggio.

Percorso pensato dunque in tre moduli, in diversi momenti dell’anno, poiché diversa è l’energia corporea nelle stagioni:

SENTO IL CORPO – Lavoro maggiormente introspettivo, come gli animali in inverno rivolgo lo sguardo al mio interno. Ascolto, allargo lo spazio, trovo il limite, trovo la risorsa, percepisco agio\disagio, sperimento nel corpo possibilità altre, percepisco corporeamente gli altri.

Ottobre- Febbraio

ESPRIMO CON IL CORPO – Lavoro espressivo, mi affido alla narrativa corporea. Porto fuori, lavoro con il processo creativo del corpo. Comunico con il corpo la mia personale narrazione.

Giugno – Luglio.

Rivolto a chiunque abbia il desiderio, la necessità e la curiosità di ri-prendere un linguaggio che ci appartiene naturalmente dalla nascita; di abitarsi; di conoscersi da un altro punto di vista; di giocare; di aumentare il proprio benessere psicofisico.

“È un’idea occidentale, che viene da Cartesio, quella secondo cui il cervello è lo strumento principale dell’essere umano. Per fortuna questa idea viene quotidianamente spazzata via da attori, cantanti e danzatori .
La mente deve collaborare, partecipare. Deve illuminare il nostro mondo dei sentimenti, delle sensazioni, dell’esperienza che vengono dal corpo”.

Discorso di Peter Brook al teatro Valle di Roma nel 2013