La pratica del Budda della Medicina rappresenta il cuore della Medicina Tibetana.
A Vaishali, su richiesta del Bodhisatva Manjushri, Budda insegnò gli 800 versi dell’origine del Sutra del Budda della Medicina. Questa tradizione fu portata in Tibet dal grande maestro Buddista indiano, l’Abate Shantarakshita (VIII secolo) e fu consegnata al Re tibetano Trisong Deutsan per mantenere la salute, prevenire le malattie, proteggere dalla magia nera, armonizzare il sistema ambientale e proteggerlo dalle calamità naturali.
Da quel giorno, la pratica del Budda della Medicina divenne la pratica privata dei Re tibetani e si diffuse in diverse scuole Buddiste dopo il X secolo. Tutti i medici tibetani dovrebbero ricevere l’iniziazione del Budda della Medicina. Una pratica altruistica di amore e compassione. La pratica del Budda della Medicina migliora la salute e porta un beneficio spirituale.
Il Buddha della Medicina viene chiamato in tibetano Sanghs-rghie-sman-la (pr.: Sanghye Men La) dove Sanghye è il termine usato per indicare un Buddha, mentre Men La significa guaritore, medico, colui che guarisce.
In sanscrito egli viene chiamato «Bhaysaya Guru», che significa proprio «Sviluppatore di guarigione». Egli è detto anche il «Sovrano dell’acquamarina»: blu è il colore della luce dell’acquamarina e blu è il colore del Buddha della Medicina, che in questo caso corrisponde al colore della guarigione. E siccome il Buddha è completamente guarito, ossia non c’è ombra di malattia nella sua mente, nel suo corpo, nella sua parola, in quanto è un essere Illuminato, egli è appunto chiamato «Signore della luce acquamarina». Il Buddha della Medicina è chiamato anche «la pura sorgente del lapislazzulo o dell’acqua marina» per indicare proprio la sua natura di pura sorgente di luce.
Uno degli impegni fondamentali presi dal Buddha della Medicina è stato quello di aiutare in modo preciso, senza nessun ordine di dubbio, tutte le persone che reciteranno il suo nome e seguiranno i suoi insegnamenti per la guarigione di se stessi e degli altri nel modo più completo.
Questa guarigione potrà estrinsecarsi non solo nel senso della guarigione da una malattia, ma anche, per esempio, nel non far patire situazioni economiche pesanti.
Quando si parla del Buddha della Medicina non si vuole quindi indicare un fenomeno in particolare, ma una «pura essenza» che può essere vissuta da ciascuno: egli rappresenta un livello di illuminazione di totale guarigione e benessere ed è fondamentale capire e meditare profondamente su questo punto.
La pratica del Buddha della Medicina verrà svolta alle ore 20.30 il giovedì nei giorni
14 giugno 2018,
28 giugno 2018,
12 luglio 2018
26 luglio 2018